venerdì 26 giugno 2009

Quel mio amico

Quel mio amico che prima lo chiamavamo you&me, fra noi altri della compagnia, adesso lo chiamiamo Sarloda. Che non si venga poi a dire che non è stato detto.

PS: "you&me" in inglese significa "tu ed io", anche se adesso non ha più molta importanza.



lunedì 22 giugno 2009

Ricordi?

Ci fermiamo all’alba. Umidi, sfiniti. C’è chi non si regge più in piedi e si china a terra.

D’istinto mi volto indietro ma non vedo nessuno, non sento rumori, grida.
Forse non ci inseguono più.
Gli altri fanno lo stesso e restano immobili con lo sguardo proteso il più lontano possibile.

Nessuno parla, solo ansimi per la corsa appena conclusa. I visi tesi e preoccupati.
Chiudo gli occhi.

Posso sentire l’odore di erba bruciata nel vento freddo del mattino. Posso riconoscere il nome di quel fuoco, anche stamattina, anche così stanco.

Ad un tratto sussulto. Una voce, la sua, sempre la sua. Sta dicendo di ripartire. Il tono è dolcissimo ma per me è come un ordine.

Non mi volto nemmeno e mi metto a camminare
Così fanno anche gli altri.

Dopo pochi metri dimentico il pericolo che sembra lontano, almeno per ora. Voglio cercare negli occhi di chi cammina con me il colore della loro paura.
Volgo lo sguardo in avanti ma mi accorgo che sono solo.
Non proprio. In realtà posso ancora vedere i miei compagni di viaggio però non stiamo più camminando assieme.

Quando siamo ripartiti, ognuno, che ancora guardava indietro, ha preso una direzione diversa.