mercoledì 22 aprile 2009

Una luce piccola basta, io so farla bastare

Il pomeriggio era solito; la mia auto girava bene coi finestrini abbassati e con la radio ad un volume tale da non permettermi di pensare. Tornavo a casa facendo il giro largo, che non si sa mai.
Poi la vidi.
Era in bicicletta, io le passai accanto e per un solo brevissimo istante mi sembrò di averla vista bene; bellissima, con l’impermeabile grigio, e così dolcemente aerodinamica.
Non le potei parlare, non potei salutarla, mi sembrò solo che avesse fretta.
Ne sorrisi.
Per fortuna nessuno, in quel momento, mi stava facendo una fotografia.

PS: a discrezione del lettore la parola “impermeabile” può essere sostituita con la parola “trench”; io, così su due piedi, non me la sentivo.







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